Ferretti (Bracchi): la logistica fashion verso una svolta epocale

Umberto Ferretti, amministratore delegato di Bracchi

Per Caltalks intervistiamo l’amministratore delegato di Bracchi Umberto Ferretti. Bracchi, fondata nel 1928, si è espansa a livello nazionale e internazionale diventando un leader europeo nella logistica. Con sede a Fara Gera d'Adda, coordina le operazioni nazionali ed europee e ha filiali in Polonia, Slovacchia e Germania. Nel 2018, ha acquisito Bas Group e nel 2020 Peterlini, consolidando la sua offerta in settori come fashion, food & beverage, e-commerce e retail. Con dodici poli logistici e sette filiali regionali, oggi Bracchi occupa circa 650 persone e ha registrato vendite superiori a 189 milioni di euro nel 2022.

Caltalks raccoglie e condivide con i lettori i punti di vista di personalità, innovatori, decision maker e opinion leader per comprendere i temi e le scelte che stanno cambiando il mondo. Il format punta a offrire analisi e raccogliere idee inerenti ai fatti e trend che stanno modificando la società dal punto di vista economico, sociale, ambientale, tecnologico, politico e istituzionale.

Partiamo dal reshoring: come descriverebbe il fenomeno nel settore della moda e qual è il ruolo di Bracchi in questo contesto?
Molte griffe stanno riportando la produzione in Italia, molte tra quelle più celebri a livello internazionale hanno attivato produzioni in Veneto, dove nel frattempo gli artigiani specializzati nelle lavorazioni conto-terzisti hanno perso la capacità produttiva di qualche anno fa. Per questo abbiamo deciso di investire nei macchinari di stiratura industriale, ma anche nei relativi impianti di aspirazione: siamo convinti che il mondo della logistica fashion sia ad una svolta epocale.

Quali sono i servizi specifici che Bracchi offre alle aziende della moda e come si differenzia dagli altri attori del settore?
Negli ultimi anni ci siamo concentrati sullo sviluppo dei servizi collegati alla logistica fashion, un settore storicamente molto difficile per la stagionalità e la manualità necessaria: solo poche aziende riescono a realizzarlo. Le collezioni di alta moda devono essere tutelate in tutti gli aspetti, dalla sicurezza alla qualità, fino alla segretezza e alla tutela della creatività. Allo stesso tempo, il modello di logistica in outsourcing che Bracchi propone garantisce indipendenza e fornisce un servizio sartoriale, capace di seguire la stagione della moda e le sue esigenze dalla fase iniziale di stiro e ricondizionamento fino alla consegna nei singoli retail a livello europeo.

Come influisce la gestione "locale" sulle attività di logistica fashion? Quali benefici comporta per i consumatori e per le aziende stesse?
Un’azienda di moda oggi deve concentrarsi sul suo core business ed affidarsi ai professionisti nel fornire servizi, perché la logistica è una continua ricerca di moderne soluzioni per la gestione di prodotti che hanno esigenze complesse. I vantaggi per il consumatore sono una maggiore qualità e sicurezza del prodotto finale, oltre la consapevolezza di avere un prodotto a minor impatto ambientale.

Quali sono le tendenze attuali nel settore della moda che stanno spingendo le grandi griffe a riportare la produzione in Italia?
A spingere le realtà del tessile abbigliamento verso soluzioni a chilometro zero non è soltanto un problema di costi quanto un'opportunità per consolidare la propria reputazione anche in campo ambientale: la gestione “locale” infatti è vista con sempre maggiore interesse dai consumatori. Ma non solo, sta nascendo il cosiddetto "friend-shoring", cioè la priorità etica di intessere relazioni di business più forti con Paesi dei quali si ha più fiducia.

Qual è l'importanza della formazione e delle competenze specializzate nel settore della logistica fashion?
Il fenomeno del reshoring impatta su tutte le attività di controllo qualità, stiro, imbusto e ricondizionamento dei capi portando a richieste di lavorazioni mai viste prima. Si tratta di attività con necessità di competenze molto elevate che nel corso degli ultimi 20 anni in Italia sono state via via disperse, ma che siamo riusciti a recuperare con percorsi di formazione molto stringenti.

Quali sono i vostri piani futuri per continuare a crescere nel comparto della logistica fashion?
Stiamo pianificando l’apertura di nuovi stabilimenti che saranno all’avanguardia sia dal punto di vista della dotazione tecnologica e che dell’impatto ambientale. Un esempio di questa filosofia è il nuovo Logistic Hub inaugurato l’anno scorso a Castrezzato (BS), 40.000 metri quadri di superficie coperta, progettato secondo standard tecnologici e ambientali che hanno consentito l’ottenimento della certificazione “Leed Gold”.

Servizio a cura di Stefano Calicchio (C) riproduzione riservata

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