Guerrieri (Finera): serve trasformare le sfide attuali in opportunità

Intervista al CEO di Finera Giordano Guerrieri

Per Caltalks intervistiamo il CEO di Finera Giordano Guerrieri. Finera è una società di consulenza in finanza aziendale che aiuta gli imprenditori ad accedere ai capitali necessari per far crescere il loro business e realizzare i propri progetti d’investimento.

Caltalks raccoglie e condivide con i lettori i punti di vista di personalità, innovatori, decision maker e opinion leader per comprendere i temi e le scelte che stanno cambiando il mondo. Il format punta a offrire analisi ae raccogliere idee inerenti a fatti e trend che stanno modificando la società dal punto di vista economico, sociale, ambientale, tecnologico, politico e istituzionale.

Partiamo dal core business di Finera: può raccontarci quali sono i vostri obiettivi come società di consulenza in finanza aziendale e quali metodologie applicate?
L’obiettivo principale di Finera è fornire la migliore consulenza strategica in finanza aziendale, affiancando e guidando le imprese verso la crescita, l’ottimizzazione e la sostenibilità finanziaria. Il nostro team di esperti, effettua analisi dettagliate della situazione aziendale, adottando un approccio olistico che integra aspetti di finanza ordinaria, agevolata e straordinaria. Solo in questo modo, con una visione d’insieme e a 360°, possiamo indirizzare ogni singola impresa verso gli incentivi e gli strumenti finanziari più adatti a lei. Puntiamo inoltre a costruire relazioni di fiducia durature con i nostri clienti, che vadano oltre il mero supporto per accedere a un unico bando o finanziamento. L'obiettivo finale di Finera, infatti, è essere il partner di fiducia per le aziende nel creare valore sostenibile a lungo termine.

Come sono cambiate le richieste di consulenza da parte delle aziende negli ultimi mesi, dopo i cambiamenti economici e geopolitici avvenuti a livello nazionale e internazionale?
Negli ultimi mesi abbiamo osservato un'evoluzione significativa nella natura delle richieste di consulenza. Le imprese, indipendentemente dalle dimensioni, si trovano a navigare in un panorama complesso, modellato da incertezze economiche e da dinamiche geopolitiche in continua evoluzione. Di conseguenza, abbiamo visto un aumento della domanda per consulenze strategiche, specialmente in ambiti quali la resilienza finanziaria, la diversificazione dei mercati e l'ottimizzazione della catena di approvvigionamento. In particolare, le aziende stanno cercando di capire come mitigare i rischi derivanti dalle tensioni geopolitiche, soprattutto per quanto riguarda le fluttuazioni dei tassi di cambio e l'instabilità dei mercati delle materie prime. Si stanno rivolgendo a noi per assistenza nell'adattamento dei loro modelli di business per fronteggiare le interruzioni e per esplorare nuove opportunità che emergono in questo contesto mutevole, come l'accelerazione digitale e le innovazioni tecnologiche.

Cosa ci può dire invece rispetto alle nuove tendenze della green economy e della rivoluzione verde?
Allo stesso tempo, c'è stata una marcata inclinazione verso la sostenibilità e la transizione energetica, aspetti sempre più rilevanti non solo per una questione di conformità normativa, ma anche per il posizionamento strategico a lungo termine. Questo include l'orientamento verso investimenti ESG (Environmental, Social, and Governance) e il bisogno di allinearsi ai piani di finanziamento sostenibili, come quelli proposti dal PNRR. In risposta a questo nuovo scenario, il nostro ruolo in Finera è diventato ancora più centrale: forniamo alle aziende gli strumenti analitici e le competenze per navigare queste acque turbolente, aiutandole a prendere decisioni informate e strategicamente fondate. Il nostro obiettivo è quello di trasformare le sfide attuali in opportunità per una crescita sostenibile e per l'affermazione sul mercato.

Veniamo al PNRR: quali sono le principali ragioni dietro le proposte di modifica al PNRR comunicate il 7 agosto scorso?
Le proposte di modifica al PNRR sono state una mossa strategica necessaria ad adattare il Piano ai cambiamenti economici e sociali in corso, rendendolo quindi più realistico, resiliente e snello. Le ragioni principali includono perciò, ad esempio, l'adeguamento agli effetti della pandemia e alle tensioni geopolitiche, il rafforzamento di settori chiave come la digitalizzazione e la sostenibilità, l'incorporazione delle priorità del pacchetto RepowerEU e la semplificazione del Piano per una migliore attuazione e rendicontazione.

Potrebbe approfondire il concetto di "Zona Economica Speciale Unica" e spiegare il suo impatto previsto sulle aziende e sull'economia in generale?
La "Zona Economica Speciale Unica" (ZESUnica) è un’azione strategica volta a stimolare l'economia in specifiche aree attraverso incentivi fiscali e una riduzione della burocrazia, al fine di attirare investimenti. I benefici che la ZES Unica porta con sé includono, ad esempio, la creazione di posti di lavoro, lo sviluppo delle infrastrutture locali, l'incremento dell'innovazione e della competitività delle aziende, una maggiore integrazione nei mercati globali e la diversificazione economica delle regioni coinvolte. Quindi, per le imprese del Sud Italia, rappresenta una opportunità concreta di incentivazione agli investimenti per il rinnovo del parco macchine e per l'adeguamento o l’acquisto di nuovi impianti.

Secondo lei, in che modo le modifiche proposte al PNRR contribuiranno a garantire un maggiore allineamento alle esigenze del Paese e una maggiore efficacia nell'attuazione delle misure?
Le modifiche al PNRR, di fatto, sono progettate proprio per rispondere alle mutevoli circostanze economiche e sociali. Quindi, hanno come obiettivo principe quello di allineare il Piano alle esigenze del Paese, che sono in continuo divenire, e puntano proprio a rendere più efficaci le misure e più duttile il Piano, affinché si adatti a ogni cambiamento. Mi spiego meglio. Tra le modifiche proposte troviamo, ad esempio, quelle che mirano ad allocare fondi laddove ci sia una necessità urgente o emergente, come la crisi energetica o la transizione ecologica. Le revisioni hanno interessato anche gli obiettivi stessi del Piano, analizzando quali fossero praticabili e pertinenti alla realtà attuale, massimizzando così l'efficacia dell'intervento del PNRR. Con le modifiche si mira, inoltre, a ridurre la complessità amministrativa per accelerare l'implementazione delle misure e facilitare la partecipazione delle imprese e degli enti locali. Non dimentichiamo poi che le modifiche mirano anche a potenziare le capacità del Paese a resistere a shock futuri, economici o di altro tipo, attraverso investimenti mirati e strategici. In sostanza, tutte le modifiche proposte puntano a rendere il PNRR uno strumento dinamico e adattabile, in grado di supportare con maggiore efficacia il Paese nel suo percorso di ripresa e crescita.

Come prevede che queste modifiche influenzeranno la crescita economica e lo sviluppo delle piccole e medie imprese in Italia?
Come già detto poco fa, ogni modifica proposta per il PNRR è pensata per sostenere la crescita economica e lo sviluppo delle PMI in Italia. Focalizzandoci di più sul tessuto imprenditoriale, le modifiche che più impatteranno e influenzeranno la crescita sono sicuramente quelle che mirano a ridurre la burocrazia e facilitare l’accesso ai finanziamenti e ai contributi a fondo perduto. Questa tipologia di modifiche, infatti, dà alle PMI migliori opportunità per investire in innovazione e crescita. Le modifiche degli obiettivi, avanzate per rispecchiare le attuali condizioni economiche, permettono di indirizzare gli investimenti verso i settori più colpiti o in rapida evoluzione, aiutando così le PMI a rimanere competitive. O, ancora, la creazione della Zes Unica, con la conseguente focalizzazione su aree strategiche come digitalizzazione, sostenibilità e transizione energetica può fornire alle PMI gli strumenti per modernizzarsi e sfruttare nuove nicchie di mercato. In generale, le modifiche mirano a creare un ambiente più favorevole per le PMI, consentendo loro di crescere e, di conseguenza, di contribuire più efficacemente alla crescita economica dell’intero Paese.

Infine, in che modo suggerirebbe alle piccole e medie imprese di prepararsi e sfruttare le opportunità derivanti dai cambiamenti proposti nel PNRR?
Sicuramente ogni imprenditore dovrebbe adottare un approccio proattivo e strategico per sfruttare le opportunità del PNRR e non solo. Nel mio ultimo libro, “L’Era PNRR. Far prosperare le imprese nell’epoca delle opportunità finanziarie” parlo proprio di questo: come muoversi e prepararsi per affrontare le sfide e abbracciare le opportunità di quest’epoca. All'interno del libro, oltre a dare una panoramica del contesto storico, economico e finanziario che stiamo vivendo, con le opportunità e gli strumenti utili per le PMI, mi sono permesso di prendere in prestito da Italo Calvino le sei Lezioni Americane e riadattarle alle PMI come Lezioni Finanziarie. Sono “lezioni” che ho imparato in oltre venticinque anni nel mondo della finanza aziendale che ogni imprenditore - o aspirante tale - dovrebbe interiorizzare, fare proprie per prepararsi e sfruttare ogni opportunità finanziaria.

Quindi partendo da questi presupposti, quali consigli darebbe nel concreto?
Per riassumerle brevemente e non fare spoiler a chi ancora non ha letto il libro, il mio consiglio è di adottare un approccio “leggero”, ossia agile e in grado di adattarsi ai cambiamenti, applicando però anche una strategia precisa e che mira a dare visibilità al business oltre che, ovviamente, a tessere una rete di relazioni solide che garantiscano affidabilità all’azienda. Essere leggeri, rapidi, esatti, visibili, ben collegati e affidabili sono attributi che ogni imprenditore dovrebbe incorporare nella propria azienda e considerare fondamentali per accedere a fondi, agevolazioni e opportunità come quelle del PNRR e che aumenteranno con le modifiche proposte.

Servizio a cura di Stefano Calicchio (C) riproduzione riservata

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