Zanatta (Aton), ecco l'azienda dove i dipendenti decidono da soli se darsi il premio di produzione

Intervistiamo la CFO di Aton Tania Zanatta

Per Caltalks intervistiamo la CFO di Aton Tania Zanatta. Aton è una tech company italiana con sede a Villorba, specializzata in soluzioni digitali sostenibili per la vendita multicanale e la tracciabilità della supply chain, supportando aziende globali nei settori fashion, retail, industria e energia con servizi attivi 24/7.

Caltalks raccoglie e condivide con i lettori i punti di vista di personalità, innovatori, decision maker e opinion leader per comprendere i temi e le scelte che stanno cambiando il mondo. Il format punta a offrire analisi e raccogliere idee inerenti ai fatti e trend che stanno modificando la società dal punto di vista economico, sociale, ambientale, tecnologico, politico e istituzionale.
 
Quali sono stati i principali fattori che hanno contribuito alla crescita del fatturato e dell’EBITDA di Aton nel primo semestre del 2024?
Nel primo semestre 2024 abbiamo avuto un significativo incremento delle vendite di software e servizi Aton, che noi definiamo “MadeinAton”, guadagnando terreno sulla parte di commercializzato hardware. I fattori che hanno contribuito a questa crescita risiedono negli investimenti su prodotti e servizi che Aton realizza ogni anno, con l’obiettivo di fornire ai nostri clienti delle soluzioni altamente specializzate e fortemente innovative, garantendo la copertura e continuità del business in aree sensibili come le vendite. I nostri clienti ci scelgono per la qualità dei servizi e lo fanno per lungo tempo. Ne dà evidenza il nostro churn rate, ossia il tasso di abbandono, che è stabilmente al di sotto del 2% .

Può spiegarci come funziona il nuovo modello di autovalutazione meritocratica dei team per la distribuzione dei premi e quali vantaggi comporta per i collaboratori?
Per il 2024 abbiamo studiato un sistema premiale che rispondesse alle richieste raccolte dagli atonpeople (chiamiamo cosi’ i nostri collaboratori). Il premio è agganciato ai risultati aziendali, si attiva se l’Ebitda di gruppo raggiunge i 5 milioni, con il riconoscimento del 25% di una mensilità lorda e potrà crescere fino al 75% e oltre, al conseguimento e superamento dei 6 milioni di Ebitda. I collaboratori potranno decidere se riceverlo in denaro o convertirlo in welfare attivando un ulteriore premio a loro favore pari al 25% del bonus.

Abbiamo poi attivato una seconda linea premiale, focalizzata sulle performance dei team. Può arrivare fino al 25% di una mensilità (complessivamente il premio può arrivare ben oltre una mensilità lorda), ed è basata sull’autovalutazione dei singoli gruppi di lavoro, ognuno dei quali decide in completa indipendenza la percentuale di conseguimento degli obiettivi fissati su performance e miglioramento rispetto all’andamento dell’anno, alle attese, agli obiettivi strategici. Questo premio sarà erogato solo se l’Ebitda di gruppo nel 2024 crescerà rispetto a quello del 2023 ed è incassabile solo in welfare.

Da qualche anno abbiamo introdotto l’approccio OKR - Objective and Key Results, per implementare e monitorare il miglioramento continuo. Ogni team fissa annualmente i propri OKR, armonizzati agli obiettivi aziendali, ed i singoli team si misurano con costanza, durante tutto l’anno sul livello di raggiungimento degli obiettivi, autovalutandosi con dei kpi specifici che misurano il merito. Attraverso questo metodo saranno i nostri stessi collaboratori a sancire il premio che ritengono di meritarsi, nessuna rettifica o autorizzazione da parte della direzione.

Aton investe mediamente il 7% del fatturato in ricerca e sviluppo. In che modo questi investimenti hanno contribuito ai risultati attuali dell’azienda?
L’innovazione è uno dei tre valori guida di Aton, da oltre 36 anni, oltre ad essere un elemento competitivo fondamentale. Gli investimenti nei nostri prodotti e soluzioni ci permettono di portare ai nostri clienti le migliori soluzioni disponibili, allineati alle loro esigenze di business ed aggiornati al miglior stato della tecnologia, permettendo di essere a loro volta innovativi e competitivi. Investire nell’innovazione oltre che un effetto significativo sui risultati economici ha anche un risvolto in termini di attrattività verso i giovani talenti, elemento indispensabile per la crescita di Aton. Quest'anno, in nove mesi, abbiamo ricevuto oltre 2000 candidature spontanee.

Come si è svolta la collaborazione con il sindacato Uiltucs di Treviso e Confindustria Veneto Est per definire il nuovo modello premiale?
Fin dalle prime fasi, abbiamo coinvolto entrambe le organizzazioni per trasformare la nostra volontà di condividere con gli atonpeople il valore economico generato dall’azienda in un sistema concreto e applicabile, riconoscendo il contributo di tutti. Il percorso non è stato privo di sfide: la volontà dell'imprenditore di condividere i risultati è stata tradotta in un regolamento in linea con i principi valoriali dell’organizzazione e conforme alle circolari dell’Agenzia delle Entrate sui premi di risultato. Uiltucs Treviso e Confindustria Veneto Est ci hanno supportato nel definire il testo più efficace. È stato un tavolo di lavoro collaborativo, guidato da un obiettivo comune.

Quali sono le principali sfide e obiettivi per Aton nel secondo semestre del 2024 e nei prossimi anni?
Aton ha degli obiettivi estremamente ambiziosi a cominciare da quelli economici: 50 milioni di fatturato da raggiungere in 3 anni. Risultati da perseguire attraverso una crescita dei volumi interna, lo sviluppo della piattaforma .one che integrerà tutti i prodotti fino ad ora sviluppati e diventerà l'unico hub digitale a servizio di tutte le funzioni aziendali dei nostri clienti, la crescita dei nostri servizi a supporto dei processi aziendali soprattutto quelli business critical per i nostri clienti. Stiamo lavorando anche ad integrazioni esterne, mirate a creare sinergie di prodotto, ampliando le potenzialità ed il mercato e posizionandoci come azienda di riferimento del nostro mercato, solida e sostenibile, in controtendenza rispetto al diffuso nanismo dell’offerta delle aziende IT italiane, soprattutto se paragonata ai grandi player internazionali.

Aton è una Società Benefit e certificata Great Place To Work. Può spiegare in che modo questi riconoscimenti influenzano le strategie aziendali e il benessere dei collaboratori?
Siamo una società da sempre orientata ad una crescita sostenibile, il profitto non è fine a sé stesso, ma è uno strumento per crescere e reimmettere benessere alle persone, all’ambiente ed a tutto l’ecosistema in cui Aton è inserita. Per noi il denaro è sì importante, ma come mezzo, non come scopo. Il vero obiettivo è la Prosperity, intesa come un’esistenza sana, equilibrata, stimolante e gratificante, in un concetto olistico della persona. Un benessere che è materiale, ma anche psicologico, affettivo, relazionale, emotivo, spirituale (report di impatto 2021 di Aton).

In questo contesto si inseriscono la trasformazione in società Benefit, la certificazione GPTW e l’ingresso nella community globale delle BCorp. Il primo è l’assunzione di responsabilità che Aton si è presa portando nel proprio Statuto oltre agli obiettivi economici (o meglio di Prosperity) anche quelli sociali (People) ed ambientali (Planet). Le certificazioni ci aiutano a promuovere il miglioramento continuo, in un circolo virtuoso di ascolto, verifica e pianificazione creando valore, giorno dopo giorno ed anno dopo anno. Al contempo, ci permettono di maturare una crescente consapevolezza del nostro ruolo sociale e della responsabilità che abbiamo nel costruire e sviluppare il bene comune nel medio e lungo termine.

Servizio a cura di Stefano Calicchio (C) riproduzione riservata

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